Ray Anderson è un trombonista jazz americano.
Pur celebrando la tradizione ha saputo portarla avanti in modo convincente e creativo, unendo con stile swing, bop, free jazz, blues, gospel e funk di New Orleans.
Nato a Chicago nel 1952, Anderson è figlio di teologi.
Ha iniziato a suonare il trombone in quarta elementare, sedotto dalle registrazioni Trad-jazz di suo padre e dallo straordinario modo di suonare di trombonisti come Vic Dickenson e Trummy Young.
Alla Lab School dell’Università di Chicago, uno dei suoi compagni di classe era un altro grande del trombone, George Lewis.
Da adolescenti, Anderson e Lewis furono esposti ai suoni esplorativi e innovativi dell’Association for the Advancement of Creative Musicians, con i cui illustri membri (in particolare Anthony Braxton).
Allo stesso tempo, era affascinato dai suoni popolari di James Brown, Sly Stone, Jimi Hendrix e dai maestri del blues di Chicago come Muddy Waters, Howlin’ Wolf.
Nel 1973, Anderson si trasferì a New York.
Ha studiato e suonato con l’eminente suonatore di ance, compositore e teorico musicale Jimmy Giuffre, si è unito al trio del batterista Barry Altschul e ha suonato per tre anni con il quartetto di Braxton.
Il suo debutto sull’album è avvenuto su “Night Life” del grande blues Luther Allison e da allora è sempre apparso su disco.
Dalla fine degli anni ’80 alla metà degli anni ’90, ha realizzato una notevole serie di album.
Ha anche registrato per etichette europee di prestigio.
Anderson è pure un insegnante di talento, richiesto per workshop e masterclass in tutto il mondo.
Lo stile innovativo e influente di Anderson è tecnicamente fantastico e viene direttamente dal cuore.
Rompe le categorie musicali con la sua personalità.
Ha dato al trombone un suono completamente nuovo e ha anche sviluppato un modo di cantare simile al trombone.
Giovedì 21 marzo, alle 20:45 su Radio Voce Camuna, Jam Session con Daniela, in questo sito sarà con Ray Anderson.
Nello spirito di Louis Armstrong, Anderson è un artista esuberante.
“Quando gli esseri umani ridono o sorridono, sono in uno stato di grazia”, dice.
“Insisto nel divertirmi quando suono e se la band si diverte, anche il pubblico si diverte.
Ma la musica contiene ogni sentimento ed emozione; in definitiva è un’espressione d’amore.