I giardini di marzo

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I giardini di marzo,

ogni volta che mi trovo in questo mese mi è impossibile non pensare alla canzone di Lucio Battisti.

“I giardini di marzo si vestono di nuovi colori
E le giovani donne in quei mesi vivono nuovi amori”

“Che anno è, che giorno è?
Questo è il tempo di vivere con te”

E’ il 15º singolo pubblicato il 24 aprile 1972

La copertina del singolo, così come quella dell’album, è una fotografia scattata da  Caesar Monti.

Inclusa poi nel suo quinto album “Umanamente uomo: il sogno”.

Uno dei classici più famosi della musica italiana, esultanza di quell’accoppiata che per tanti anni e tanti album ha visto assieme Battisti e Mogol.

La canzone inizia con la nostalgia dell’infanzia e della giovinezza, si pensa agli anni del secondo dopoguerra, la povertà, la gente che cerca di rimboccarsi le maniche e di costruirsi una vita più agiata.

Un ragazzo che non si sente parte di quella società, che non riesce a viverla come tutti gli altri.

Segue i suoi sogni, l’amore per una donna, non importa il giorno, l’anno, il tempo.

Purtroppo però come spesso accade i sogni non si realizzano, ed allora si continua a camminare sulla strada della nostra vita, lasciando dietro di noi persone e ricordi.

Veniamo alla parte musicale, che riguarda Battisti.

Oltre alla sua sempre originale interpretazione del testo di Mogol,

il brano esprime l’influenza del folk-rock, con un finale che potremmo definire rock and roll, incredibilmente lontano dal resto della musica italiana proposta allora.

Che dire.. come al solito esce la genialità di questo nostro cantautore di nome: Lucio Battisti.

Il singolo raggiunse il primo posto della classifica italiana e vi rimase per circa due mesi.

Fu il 4º più venduto del 1972.

https://it.wikipedia.org/wiki/Lucio_Battisti

Daniela Pezzoni

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